Streaming musica: servizi migliori a confronto
La musica in streaming è destinata ad abbracciare una buona fetta del comparto multimediale su Internet: i servizi e le tendenze.
La musica online è destinata ad avere diffusione sempre maggiore: scelta illimitata, costi contenuti e nicchie specializzate di prodotto permettono a questo segmento di mercato di essere sempre in auge. E non parliamo solo di musica da scaricare: stiamo asserendo di musica da ascoltare in streaming, una “radio digitale” globale con funzioni di personalizzazione fruibile da qualsiasi dispositivo, fisso o mobile, connesso alla Rete.
Soluzioni decisamente interessanti che eliminano diversi limiti, primo fra tutti il cospicuo spazio di immagazzinamento richiesto ai dispositivi mobili per disporre di un catalogo musicale consistente. Ma quali sono i servizi musicali più utilizzati, su cosa si concentra la scelta dell’utenza, oggi, su Internet? Le ricerche parlano chiaro: sebbene iTunes faccia ancora la parte del leone (download di file musicali), il futuro è concentrato sui servizi che offrono musica in streaming. La prima novità del settore è rappresentata da Sony Music Unlimited, il portale di musica in streaming di Sony che permetterà di accedere ad un catalogo musicale composto da oltre 6 milioni di pezzi. Il costo dell’abbonamento è diviso in Basic e Premium: l’abbonamento Basic costa 3,99 euro mensili, il Premium 9,99 euro. Il limite principale (per il momento) è il suo accesso limitato solo ai prodotti Sony come PlayStation, TV BRAVIA e notebook Vaio. In futuro sarà accessibile anche da altri terminali.
Sul mercato europeo, intanto, è arrivata una novità: si chiama mSpot ed è un servizio (ancora in beta) che supporterà terminali fissi Mac e Windows. La versione mobile è per adesso limitata ai sistemi operativi Android e iOS (nelle loro ultime versioni). Il servizio mSpot può essere considerato come il primo concorrente di Spotify, un servizio analogo disponibile per ora in poche nazioni europee.
Ma la musica in streaming ha anche un altro, e più potente, canale di diffusione: il video. I video musicali in streaming (come i video musicali su YouTube) rappresentano in Italia uno dei modi più usati per ascoltare musica su Internet, ed uno dei modi più usati per effettuare il download di file (grazie a servizi di audio ripping). Gli operatori musicali e delle telecomunicazioni italiani hanno capito che questa via poteva rappresentare un’alternativa all’audio puro e si sono adeguati di conseguenza: le trasmissioni di video musicali in streaming sono aumentate sui maggiori portali, stabilizzando la tendenza sulla richiesta on demand.
Autore: Paolo De Feo
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